Idee e opportunità

LA MIA POLITICA PER LA MIA REGIONE: COSTRUIRE INSIEME, TUTTI, DAVVERO.

Attraverso un costante confronto e un lavoro corale – fatto in team, in incontri periodici con tanti rappresentanti dei corpi intermedi, della società civile, del mondo del lavoro e del volontariato – vorrei contribuire a costruire azioni e politiche utili a creare nuove possibilità per l’Emilia-Romagna.
Mi impegnerò, insieme a tutti voi, per mantenere la nostra una Regione delle Opportunità: nei servizi alla persona, nella sicurezza e cooperazione, nell’ambiente e sostenibilità.

L’OPPORTUNITÀ DI UNA REGIONE VICINA, DISPONIBILE ED EFFICIENTE. SEMPRE

La Regione Emilia-Romagna vanta, da tempo, primati e buone prassi nel settore dei servizi alla persona. Il nostro sistema sanitario è un’eccellenza riconosciuta a livello internazionale (tra le ultime azioni ci sono i fondi regionali stanziati per la costruzione a Reggio Emilia, dopo il CORE, anche del MIRE, l’ospedale della donna e del bambino); i servizi sociali garantiscono sostegni concreti alle giovani coppie e alle famiglie (recente è il bando del Fondo sociale per l’affitto rivolto alle famiglie in difficoltà); il sistema scolastico è all’avanguardia e accogliente (la Regione ha investito 30 milioni per ridurre o addirittura azzerare le rete degli asili nido per le fasce di reddito più basse); i servizi culturali rappresentano un settore florido nel quale lavorano oltre 30mila imprese che occupano 80mila addetti. Il mio impegno sarà rivolto ad operare una sempre maggiore integrazione tra questi servizi. Arte e bellezza devono essere considerati parte fondante del welfare e diventare strumento di benessere per la nostra comunità ad ogni livello. Servono fondi per sviluppare progetti innovativi laboratoriali e attività culturali costruiti in sinergia tra operatori sanitari, culturali, insegnati, artisti insieme ai pazienti e ai cittadini, nelle scuole e nelle università, nelle aziende, nei luoghi di cura, nei centri anziani, in quelli di recupero e della disabilità, nelle nostre vie e nelle nostre piazze. Reggio bell’Emilia significa questo.


L’OPPORTUNITÀ DI UNA COMUNITÀ GIUSTA E SICURA

Il mio impegno – al fianco delle Associazioni che si battono per la parità di genere e per i diritti Lgbt, ma anche all’interno della Conferenza permanente delle Donne Democratiche – sarà dedicato ad una costante azione, politica e culturale, contro tutte le diseguaglianze, le violenze e le discriminazioni, da attuarsi attraverso iniziative di sensibilizzazione, provvedimenti concreti di aiuto e incentivi.
La Regione ha fatto moltissimo nell’ambito dei diritti civili e della lotta alle discriminazioni. Si pensi solo alle Legge 15 dello scorso agosto contro le discriminazioni e le violenze determinate dall’orientamento sessuale o dall’identità di genere.
Serve continuare su questa strada e fare ancora di più perché il colore della pelle, la propria intimità, il pensare controcorrente sono ancora oggi minacciati ogni giorno. Negli ultimi cinque anni, i casi di denuncia di violenza domestica in Emilia-Romagna sono stati 31.000.
Siamo sempre più soli, sempre più isolati e, dunque, sempre più deboli. C’è chi ha paura, chi alimenta strumentalmente questa paura e così si finisce a credere che la violenza – e l’autorizzazione indiscriminata ad usarla – siano le uniche soluzioni possibili. Senza capire che questo produrrà solo altra violenza ed altra paura.
Dobbiamo recuperare valori – per altro distintivi di questa terra – come la cooperazione, l’aiuto vicendevole, la solidarietà. Impegnarci per tutelare i diritti di tutti, ma anche perché tutti non dimentichino mai che esistono anche i doveri, a partire dal rispetto delle leggi e della Costituzione.
Occorre diffondere e potenziare, non più solo a livello di quartiere, le buone pratiche di cooperazione, come il Controllo di Comunità, che in Emilia sono nate negli ultimi anni.
Soprattutto, combatterò per difendere il miglior collante di una comunità, la Giustizia Sociale: cultura della legalità in ogni ambito, contrasto alle infiltrazioni mafiose, lotta all’evasione fiscale, parità di salario.


L’OPPORTUNITÀ DI GARANTIRCI UN FUTURO SOSTENIBILE

La Regione ha attuato politiche virtuose nel campo dello sviluppo dell’economia circolare, impegnandosi per la riduzione dell’impatto ambientale delle attività, contestualmente alla crescita delle opportunità lavorative.
Vorrei impegnarmi in questa direzione: produrre un sempre maggiore cambiamento dell’economia regionale per una crescita sostenibile che introduca innovazione green senza danneggiare occupazione e profitti.
Questo si traduce:
– in incentivi per promuovere l’utilizzo di energie rinnovabili, un’agricoltura sempre più sostenibile e le bioenergie.
– in strategie per ridurre il consumo di suolo e prevenire il rischio di dissesto idrogeologico, pretendendo che il Governo Nazionale, in quanto a risorse stanziate, non lasci sola la Regione ad affrontare questa emergenza.
– in fondi maggiori per potenziare ulteriormente gli interventi a favore della mobilità ciclabile, dell’efficientamento dei treni e del sistema ferroviario, elettrificando tutte le linee (a partire da quelle locali), della promozione dell’uso di veicoli elettrici (auto e motorini). La mobilità sostenibile non è solo meno impattante o più salutare, è anche più veloce e conveniente: nel 2018 il veicolo che in Italia ha tenuto la velocità media annua più elevata è stata la bicicletta elettrica (17km/h contro i 15 km/h dell’auto).
Dobbiamo essere, inoltre, consapevoli che il percorso per salvare il nostro Pianeta e cambiare le nostre abitudini è lungo e pieno di ostacoli. Noi lo inizieremo, ma lo finirà chi verrà dopo di noi. Per questo, la Sostenibilità dovrà partire dalla formazione in casa e nelle scuole: diffusa distribuzione di borracce agli studenti dell’Emilia-Romagna, attività di “Educazione all’Ambiente” in tutti i programmi scolastici per insegnare buone pratiche (magari pomeridiana, per i più piccoli con partecipazione anche dei genitori), Orti d’istituto da coltivare tutti insieme.
Anche una corretta alimentazione fa bene al pianeta, oltre che a noi. Dobbiamo tutelare le nostre eccellenze agroalimentari a partire da DOP e IGP; incentivare produzioni biologiche e a km0; creare una rete regionale di produttori “ecosostenibili” e dei mercatini ortofrutticoli delle varie città; formazione ed informazione dei consumatori; implementare il sistema di recupero, collaborando anche con mense pubbliche e Caritas, del cibo appena scaduto o non del tutto fresco per minimizzare gli sprechi e aiutare le famiglie in difficoltà.